Tempo di lettura: 2 minuti

Testo di Alberta Mascherpa. 

Alzi la mano chi furtivamente non l’ha passato sulle labbra durante una videocall o non se l’è messo davanti allo specchio solo per ricordarsi l’effetto fa. Complice la mascherina, siamo un po’ tutte orfane di quel tocco di colore che illumina il sorriso e insieme la giornata.

Sarà per questo che le sfilate della primavera l’hanno riportato alla ribalta. Ma quelli che trionfano oggi non sono i soliti rouge, bensì lacche no transfer che vantano la straordinaria prerogativa di non lasciare traccia, sfidando la mascherina ma anche la tazzina del caffè, il contatto accidentale con una camicia immacolata, un casto bacio su guance congiunte.

Questione di formula. «In un rossetto classico troviamo un cocktail di oli, cere, glicerina, agenti emollienti e idratanti in cui è immersa una miscela di pigmenti – spiega Simona Tonani, consulente skincare e make-up artist di Papalu Hair & Body Spa a Milano  – Resistono bene ma inevitabilmente possono sbavare un pochino e lasciare qualche segno».  Cosa che non succede con i rossetti no transfer dove in una base per lo più liquida, le cere vengono sostituite con polimeri innovativi a base acquosa oppure alcolica, pronti a evaporare subito dopo l’applicazione, fissando il colore sulle labbra come un indelebile inchiostro. A seconda della formula la tenuta è assicurata dalle otto alle 24 ore, ma quello che accomuna tutti i rouge no transfer è il fatto di non fare sbavature e non lasciare segni neppure quando sotto la mascherina.

«I finish opachi fanno tendenza: sottolineano il disegno delle labbra e ne fanno il focus della bellezza, mentre i rouge dalla raffinata texture satinata offrono un make up più morbido» commenta Tonani. Il colore? De gustibus. «Se i nude rimangono eleganti nella loro soffusa discrezione, la primavera si annuncia nel segno della vivacità con tanti rossi, arancio e corallo come suggeriscono le passerelle» commenta l’esperta.

«Il bello, in ogni caso, è che tutte le lacche no transfer hanno una formula altamente pigmentata che assicura, anche con una sola passata, un colore vellutato e perfettamente coprente, intenso e vibrante per ore». E se sorgesse il dubbio (legittimo), che secchino le labbra è sempre la lettura degli ingredienti che lo risolve: nei nuovi rossetti a prova di mascherina ci sono acido ialuronico e oli vegetali leggerissimi.

L’ulteriore punto a favore? La facilità d’applicazione. «Nelle versioni liquide il pennellino scivola sulle labbra e le disegna con precisione senza neppur dover usare la matita, che serve invece per delineare il contorno prima di stendere un no transfer in stick» suggerisce Tonani. «Un paio di passate e voilà. Ma se volete migliorare le performance del rossetto, stendete prima un primer che idrata la mucosa e migliora la stesura del colore».