Siamo convinte che l’autostima sia come gli occhi azzurri. O ce l’hai o non ce l’hai. Ci nasci e basta, sicura di te e felice di essere così come sei. O perennemente frustrata e a dieta. Tutte balle. La stima di sé è una piantina che puoi curare amorevolmente tutti i giorni, che cresce rigogliosa se sai prendertene cura e innaffiare tutti i giorni con piccoli semplici gesti, che ti dà soddisfazione e ti riempie di gioia per ogni centimetro guadagnato, ogni progresso raggiunto, ogni piccolo passo avanti verso la realizzazione dei propri desideri.
Lo sostengono da quattro anni i promotori di Dove Progetto Autostima: l’autostima si può imparare. E aggiungono un altro motivo per cui dovremmo imparare ad amarci di più e a considerare con più benevolenza la nostra cellulite o il naso troppo spigoloso: il nostro modo di guardarci, accettarci e volerci bene influenza anche le nuove generazioni di donne. Figlie, nipoti, alunne, figlie delle amiche, amiche delle figlie. Ciascuno di noi ha a che fare, direttamente o indirettamente, con qualche esponente della generazione Z. Se parliamo solo di pancia piatta e abbiamo sempre il pollice sui social, non lamentiamoci della loro perenne insoddisfazione e della loro cyber-addiction.
Secondo una relazione pubblicata dal Social Issues Research Centre di Oxford, fino all’80% delle donne non è contenta di ciò che vede allo specchio. Un’analisi del Centro per la ricerca sull’aspetto fisico dell’Università dell’Inghilterra Occidentale aggiunge che le madri insoddisfatte del proprio corpo hanno maggiori probabilità di avere figlie insicure. Non è facile cambiare il modo in cui guardiamo noi stesse, ma la buona notizia è che alcune tecniche possono aiutarci. Sono elencate sul sito di Dove, dove si può scaricare anche un’utile Guida all’Autostima che vale per tutte le età, per lui e per lei.
«Confermano gli studi che provvisti di autostima, si attraversano le difficoltà con più sicurezza – conferma Stefania Andreoli, psicoterapeuta dell’adolescenza – Ogni occasione quotidiana può costruire un tassello del mosaico dell’autostima. Sostenere le qualità fisiche ed emotive dei figli, per esempio, non significa farli crescere arroganti, bensì sicuri e sereni». C’è anche un’utilissima checklist di azioni creata dalla dottoressa Susie Orbach, psicoterapeuta, al fine di evitare inutile e distruttive autocritiche.
- Guarda le tue foto di alcuni anni fa. Forse scoprirai, nonostante allora tu fossi insoddisfatta del tuo corpo, che eri bella.
- Dà fiducia al tuo corpo per tutto ciò che ha vissuto. Ha vissuto, lavorato, forse anche partorito: può essere ancora uguale a prima?
- Non fare confronti con modelle o attrici. Sono frutto di trattamenti estetici costosi e tanto tempo a disposizione per dieta e palestra. Forse anche l’aiuto di filtri e Photoshop. Lascia stare.
- Concentrati sulla positività. Discuti con tua figlia/nipote/chi vuoi tu sulle cose che vi piacciono dello stile dell’altra. Sottolinea solo gli aspetti positivi e cerca di fare esempi specifici. Presta attenzione alle qualità che tua figlia ammira in te e ricordale a te stessa quando hai bisogno di uno stimolo!
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