Per circa 270mila bambini e ragazzi, la scuola è un percorso tutto in salita, fatto di fogli bianchi, vuoti di memoria, fatica e frustrazione. Nonostante la buona volontà, l’impegno, le lunghe ore sui libri, per chi ha una diagnosi di Dsa (Disturbo specifico dell’apprendimento) riuscire a studiare, e a restare al passo con i programmi, è una continua sfida. Una lotta contro il tempo, ma anche contro i pregiudizi, i confronti, le critiche, il senso di sconfitta personale.
Stando agli ultimi dati, dislessici & Co sono circa il 3% della popolazione scolastica e i numeri sono in continua crescita. Sarà perché se ne parla di più, perché è aumentata la consapevolezza sul problema, perché i casi sommersi vengono più facilmente alla luce, grazie anche alla collaborazione di alcuni insegnanti brillanti e all’occhio attento di molti genitori, capaci di andare al di là dell’apparenza di un figlio svogliato e di scavare nel profondo delle sue difficoltà inespresse.
Per madri e padri, quel foglio intitolato certificazione è una spada di Damocle che pende sulla loro testa, di colpo affollata di dubbi e paure. Sì perché se mamma o papà non sono medici, pedagogisti, psicologi dell’età evolutiva o insegnanti, probabilmente non sanno molto su ciò che significa dislessia (o disortografia, o discalculia o disgrafia, o tutti e quattro insieme, come spesso capita).
Oltre al supporto prezioso di specialisti (mi raccomando, ascoltateli sempre) e associazioni (l’Associazione italiana dislessia fa un lavoro eccellente sul territorio), ci sono libri che sono una fonte preziosissima di informazione, fruibile anche dai più piccoli. Come il bellissimo Storie di straordinaria dislessia (di Rossella Grenci e Daniele Zanoni, Erickson), che racconta di 15 famosi (i ragazzi direbbero celeb), che nonostante quella brutta parola scritta sul loro curriculum scolastico, sono diventati scrittori, scienziati, attori, cantanti, pittori. Carlo Magno, Leonardo Da Vinci, Newton e Galilei. E poi Agatha Christie e Picasso. John Lennon e Tom Cruise.
Per chi necessita di nozioni, ma anche di supporto psicologico, c’è Nostro figlio è dislessico di Gianluca Lo Presti (Erickson), un manuale di autoaiuto per genitori. Per saperne di più, ma anche e soprattutto per sentirsi meno soli. W la dislessia invece è un manuale pratico: perfetto per chiarirsi le idee sui termini da usare (dislessia fa rima con malattia, ma non lo è) e sulle strategie ad adottare per far emergere difficoltà, limiti ma anche talenti e virtù dei nostri ragazzi (di Valentina Conte, Paola Saba, Alessandro Rocco, Il Giardino dei Libri).
Commenti recenti